Un azzurro scarso in cielo
e il cielo matto di marzo
in quel nostro incontro al centro
tu poggiata sui ginocchi e il vento
ed i capelli sui tuoi occhi
qui l'ombra cade gií¹ dalla tua mano
tu aggrappata alla ringhiera di una
tenera e distratta primavera
pomeriggio lento e un pò svogliato
e gli uccelli fuggono infilando il verde
sotto un foglio di carta vetrata
è Luglio e tu sdraiata tu
a cercar le labbra smisurate
in quest'altra stiamo insieme
e fino a soffocarti io stringevo forte te
bevendoti con gli occhi miei
e ancora tu tra file di alberi
che cuciono colline d'uva bianca
e tu sei stata un giorno intero
a bere vino a un contadino
col bicchiere in mano lí¬ vicino
foglie arrugginite in fondo al viale
la tua faccia un pò tirata e una risata
senza pií¹ allegria e incoscienza
l'aria acerba della Domenica
mattina sopra l'erba e tu
guance colorate mentre sbucci
gennaio ha il fiato grosso
cielo di marmo rosso tu un pò nera
contro quella sera che scavava
il nostro addio e scappava
la pioggia fina salta sopra
che è finita e tra le dita
non ci sono che fotografie
un azzurro scarso in cielo
e il cielo matto di Marzo
in quel nostro incontro al centro
per sempre nei miei occhi More from Baglioni Claudio